Stieve während einer Vorlesung, etwa 1943, DocHu, https://de.wikipedia.org/wiki/Hermann_Stieve#/media/File:HermannStieveVorlesung43.JPG CC BY 3.0

Berlino, seppelliti minuscoli resti di prigionieri politici del nazismo vittime di esperimenti

Ritrovati i resti di corpi su cui erano stati condotti esperimenti da parte di Hermann Stieve durante il periodo nazista

Lui era Hermann Stieve, direttore del Reparto di Anatomia dell’Università di Berlino dal 1935 al 1952. Divenuto famoso per le ricerche sul sistema riproduttivo femminile, durante il terzo Reich eseguiva esperimenti su corpi degli oppositori del regime nazista. Nel 2016 sono stati ritrovati 300 minuscoli resti di corpi su cui il medico conduceva le sue ricerche. Nel 2019, a 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, si è deciso di dare loro una degna sepoltura nel cimitero di Dorotheenstadt, nel centro di Berlino.

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Dare giustizia ai resti di prigionieri politici

Il noto medico conduceva esperimenti su organi sessuali maschili e femminili e sul ruolo che lo stress poteva avere sul ciclo mestruale. Dopo l’esecuzione di dissidenti politici e oppositori del regime, i corpi venivano sottoposti agli esperimenti di Stieve, il quale «asportava gli organi necessari alle sue ricerche». Una volta terminata la dissezione, i corpi venivano fatti cremare. Nel 2016 gli eredi di Stieve hanno fatto il macabro ritrovamento. All’interno di alcune scatole nere appartenute al medico, sono stati ritrovati i 300 minuscoli resti asportati dai corpi dei prigionieri. Generalmente, campioni di tessuto di queste dimensioni non vengono seppelliti. Tuttavia, proprio per il legame che hanno con la storia e perché era stata negata loro una degna sepoltura, si è deciso di dare giustizia ai resti ritrovati, seppellendoli nel cimitero di Dorotheenstadt, luogo in cui si trovano altre tombe e monumenti dedicati alle vittime del nazismo.

La maggior parte dei resti apparteneva a donne

Le analisi hanno rivelato che la maggior parte dei resti appartengono per lo più a donne. Alcuni sono riconducibili a nomi precisi, per altri, invece, non è stato possibile dare un’identità precisa. Nonostante gli orribili crimini commessi, Hermann Stieve continuò ad esercitare la professione medica anche dopo la fine della guerra poichè solo i medici più alti in grado furono processati a Norimberga. Se all’epoca il regime nazista aveva destinato tutti i corpi dei prigionieri di guerra in fosse comuni per evitare che i parenti potessero trovarli o che si scatenassero «dimostrazioni politiche», oggi l’intenzione è ridare giustizia ai corpi a cui è stata privata durante la seconda guerra mondiale.

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Immagine di copertina: Stieve während einer Vorlesung, etwa 1943, © DocHu, CC BY 3.0